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ISTERIA E CAMPO DELLA DISSOCIAZIONE L'isteria ha una caratteristica singolare: sul piano della teoria appare un quadro netto e definito nei suoi aspetti dinamici e descrittivi; nella clinica, invece, � sempre per definizione sfuggente e si colloca ai confini di ogni altro quadro clinico. Gli autori propongono il concetto di configurazione isterica come unit� elementare di base, rintracciabile nella infinit� dei quadri clinici e nei movimenti continui dei percorsi terapeutici. Le configurazioni isteriche del S� sono sostenute da particolari modalit� di dissociazione, di cui la conversione o la rimozione sono solo possibili esiti. La dissociazione � dispositivo complesso, differenziabile in relazione alla struttura che lo attiva e all'oggetto su cui interviene, mentre molto spesso, nel linguaggio della clinica, risulta concetto generico, sinonimo di scissione, frammentazione, disintegrazione, ecc., riferito soprattutto al campo delle psicosi. Forse, negli anni, � "...stato il successo della proposta di Eugen Bleuler, relativa al gruppo delle psicosi schizofreniche, unito alla confusione terminologica tra la Spaltung e la dissociazione - nel senso di Janet - ad allontanare i ricercatori dallo studio dei fenomeni psichici dell'isteria" (J. Garrab�). Parallelamente, alle origini del movimento psicoanalitico, "Breuer aveva dato importanza al meccanismo della dissociazione perch� aveva capito che nelle gravi psicopatologie esistono stati mentali alterati, che non possono essere spiegati solo dal meccanismo della rimozione... nella disputa scientifica tra Freud e Breuer, vinse Freud ... e l'isteria divent� la malattia della rimozione e non della dissociazione" (F. De Masi). |