| |
Pierre
Moron, Martine Girard, Henri Maurel,
Serge Tisseron
"Cl�rambault maitre de Lacan"
Les Empecheurs de penser en
rond, Paris, 1993.
In
questo piccolo volume edito da Synth�labo sono raccolti quattro saggi con una
introduzione di Pierre Moron,
professore di psichiatria all'universit� di Toulouse.
Nel
primo saggio, a nostro parere il pi� importante, "G.G. de Cl�rambault:
morceaux choisis pour un parcours historique", Martine Girard propone un
percorso biografico di de Cl�rambault che si articola parallelo al percorso
clinico, nella ricerca di "frammenti" che nelle contingenze della
biografia segnalino i momenti e gli eventi decisivi della sua formazione
clinica. Sono fondamentali, in questa linea, i due scenari in cui egli apprende
e cimenta la clinica: da un lato "l'anfiteatro del servizio di accettazioni
del Sainte-Anne, dove ogni luned� si riunisce la Soci�t� Clinique de M�decine
Mentale... la cui regola di funzionamento � la presentazione di un paziente
seguita da una discussione" (p.18) e, in secondo luogo la famosa
"Infermerie Sp�ciale des ali�n�s. L'analisi delle contingenze
si spinge fino alla ricerca di eventuali nessi fra due illustri coetanei
quali Freud e Cl�rambault. L'autrice pu� solo segnalare nessi molto
frammentari e poco probabili che, comunque, non riescono a sostenere
intersezioni di alcun genere fra Freud e il clinico parigino, dovendosi
arrendere alla evidenza di percorsi clinici limitrofi l'un l'altro, ma
sostanzialmente - fino a Lacan - paralleli: "Cl�rambault parla il tedesco;
alla fine del suo internato soggiorna un anno in Austria (1903-1904); Jung �
membro della Soci�t� Clinique de M�decine Mentale" (p. 20). Il secondo
paragrafo � dedicato alla ricerca di Cl�rambault dei meccanismi generatori
dellla psicosi. In questa linea si ribadisce quanto "il delirio, cio�
l'insieme dei temi eideici e dei sentimenti connessi sia lontano dall'essere la
psicosi, esso ne � una produzione secondaria, nel senso ambivalente del
termine, una produzione intellettuale sovrapposta" (p.24) che impone la
differenziazione del "roman" dalla psicosi propriamente detta.
I
punti centrali del contributo della Girard sono le considerazioni sulla
"Clinica dell'Automatismo Mentale, e delle psicosi passionali" che
legano strettamente la clinica di Cl�rambault a Lacan. Ci si sofferma
particolarmente sul senso degli esordi, differenziati dal processo: "si
tratta di fenomeni puramente verbali (parole esplosive, giochi sillabici,..., ma
soprattutto fenomeni puramente psichici" (p.29). I nessi con le basi
teoriche della clinica psicoanalitica di Lacan si incontrano nell'interesse di
Cl�rambault per "la nascita del pensiero, e la formazione del pensiero
elementare e il passaggio del pensiero al linguaggio" (p.31), dove,il
disturbo della cronassia nella propagazione nervosa dello stimolo sensoriale pu�
essere colto da Lacan nel parallelo "spiazzamento metonimico" del
significante sul significato. Attraverso considerazioni sulla genesi della
"macchina influenzante" di Tausk, la Girard si sofferma ad un punto di
stretta intersezione in cui i due clinici parigini si incontrano sul
crinale obbligato delle psicosi passionali che rappresenta, dopo
l'Automatismo Mentale, l'altro fondamentale versante della ricerca clinica di Cl�rambault
e, sin dalla tesi sulla Paranoia, uno degli intersessi di fondo delle teorie
cliniche di Lacan.
Nel
secondo saggio Henri Mauriel si sofferma sugli sviluppi e sulle caratteristiche
dello stile del testo di Cl�rambault: "non si pu� forse dire che egli
abbia creato quasi una scuola letteraria?" si chiedeva nel '42 Guiraud,
mentre dieci anni dopo Enri Hy ne sottolineava il "verbe prestigieux, la
concision substantive de sa pens�e..." (p.79). In questa linea il
saggio sottolinea la funzione di soluzioni linguisticamente e semanticamente
innovative: le parole-chiave;la particolarit� della sintassi e le vere e
proprie innovazioni semantiche. Sono sottolineate le cosiddette
"stravaganze grafiche" e le caratteristiche dello stile fino alla
ipotesi di una "poesia implicita" del testo, che a nostro parere
contribuisce ad allontanare Cl�rambault dall'ambito pi� proprio
della clinica ponendolo nella linea dell'esteta e dell'artista geniale e
maledetto.
Infine
Serge Tisseron, che nel 1990 ha curato presso il Centre Pompidou una mostra
monografica di fotografie dei drappi di de Cl�rambault, propone alcune
considerazioni sull'attualit� di de
Cl�rambault colte soprattutto su due versanti. Da un lato l'interesse della
sensorialit� visiva al centro delle figure della clinica e il percorso
parallelo con Freud nella "esplorazione complementare della immagine"
colta nei suoi reciproci versanti di "mediatore tra l'esperienza sensoriale
e la rappresentazione verbale" (p. 149).
Yolande
Papetti, Fran�oise Valier, Bernard de Freminville et Serge Tisseron.
"La passion des �toffes chez un neuro-psychiatre. G. G. de
Cl�rambault"
Ed. Solin,
Paris, 1990.
Si
tratta di un piccolo volume in cui vengono presentati due famosi articoli di Cl�rambault
sul tema del drappeggio e della passione erotica attraverso le stoffe in quattro
donne. Quest'ultimo articolo -diviso in due parti - appare negli
Arch de Anthrop. Crimin. nel 1908 e 1910, mentre il primo contributo � la
relazione di una seduta del maggio 1928 della
Societ� di Etnografia di Parigi in cui Cl�rambault presenta una
classificazione dei drappi. I curatori del volume intervengono a vari livelli
con brevi saggi in cui i dati strettamente biografici della vita di Cl�rambault
si intersecano e sembrano assumere particolare significato in relazione alla sua
opera sia artistica che clinica: la morte a 7 anni della sorella Marie quando
lui aveva 5 anni; il diario che la madre compila attentamente fino ai 13 anni
del figlio; l'interesse precoce per la musica e la pittura; il viaggio e la
permanenza in Austria dove diviene medico personale di una contessa
celebre....la morte.
In
appendice viene riportato il celebre diario dei "Souvenirs
d'un m�decin op�r� de la cataracte e soprattutto � di un certo interesse
la prima pagina de Le Figaro del 20 novembre 1934 che annuncia il suicidio di Cl�rambault.
Infine un piccolo glossario sui "tessuti nominati nelle sue
osservazioni" ed una serie di riproduzioni fotografiche dalle foto
custodite al Mus�e de l'Homme.
Alberto
Castoldi, Cl�rambault: stoffe e manichini,
Moretti & Vitali, Bergamo, 1994.
E'
un testo proposto da un autore esterno all'ambito specifico della psichiatria.
Infatti Alberto Castoldi insegna lingua e letteratura francese all'Universit�
di Bergamo. Per questo il testo scorre, quindi con la progressione di un
racconto in cui le vicende biografiche di Cl�rambault si svelano gradualmente e
a ritroso partendo dall'evento della morte. Il filo conduttore del
"racconto" si organizza sulla ricerca del feticcio come emblema del
perturbante: la statua; la marionetta,
l'automa, la bambola. In ciascuno di questi paragrafi
Castoldi propone paralleli evocativi con altre figure della letteratura
come della storia dell'arte: ne viene accentuato il registro che spesso colloca
la figura di Cl�rambault nel campo del gesto estetico allontanandolo
dall'ambito della clinica, ma in questo caso l'operazione sembra appropriata
alle caratteristiche dell'autore che, peraltro riesce ad introdurre un numero
vorticoso di figure che si associano e sostengono il tono estetico del feticcio
a cui Cl�rambault si appassiona.
Lo
studio delle pieghe rimane, da parte di Castoldi, nella linea della passione
estetica. Viene riportato anche in questo volume il saggio sulla "passione
erotica per le stoffe" che, a questo punto - e forse in modo significativo
- rappresenta il saggio pi� diffuso del clinico parigino, un saggio che si
concentra sulla funzione attiva dell'oggetto che esibisce la propria intrinseca
eccitante seduzione. Una appendice interessante, che risuona con l'intero testo,
� la raccolta di lettere che Oskar Kokoschka indirizza ad Hermine Moos, abile
artigiana di Stoccarda, per commissionarle una bambola a grandezza naturale per
ottenere la copia esatta di Alma Mahaler che lasci� Kokoschka sposando il
famoso compositore.
Elizabeth
Renard
"Le docteur Gaetan Gatian de Cl�rambault.
Sa vie et son oeuvre (1872-1934)"
preface de Serge Tisseron;
postface de Philippe Pignarre.
Les emp�cheurs de penser en rond, Paris, 1992.
Si tratta
di un libro particolarmente importante per chi si occupa di De Cl�rambault,
poich� � la tesi di dottorato in Medicina della Renard che era stata
pubblicata inizialmente nel '42 (anno della pubblicazione, tra l'altro, delle Oeuvre
psychiatriques,di de Cl�rambault, altro libro per anni praticamente
introvabile) diventando subito un testo di difficile reperimento. La tesi era
stata suggerita da G. Heuyer, allievo di Cl�rambault, che in un passo del libro
l'autrice indica come "instigateur de
ce travail" Per molto tempo alcuni passi di questo libro sono passati
da citazioni in citazioni senza che fosse possibile attingere direttamente alla
fonte. Il libro � abbastanza importante perch� riporta originali notizie
biografiche sia sull'infanzia ed adolescenza che degli interessi culturali del
giovane Cl�rambault. Infine, gli eventi che seguono alla morte e che lo
collocano in un'aurea di leggenda.
Una
seconda parte del volume propone in modo preciso e sufficientemente didattico
soprattutto la figura dell'Automatismo Mentale: i sintomi generali e
particolari, la modalit� di comparsa dei sintomi e la formazione della
"personalit� seconda" che nel senso di Cl�rambault si differenzia
molto dal medesimo concetto della psichiatria "psicologica" di Janet e
Bernheim: "La personalit� seconda
parte dall'eco del pensiero e dai non-senso; essa si compie attraverso
allucinazioni organizzate" (Cl�rambault). Viene inoltre documentata la
fondamentale intuizione di Cl�rambault dell'Automatismo Mentale come elemento
di base, nucleare, nel processo di costruzione della psicosi. Si tratta di un
concetto molto importante che sottolinea la convinzione di Cl�rambault della
necessit� di differenziare della psicosi i fenomeni elementari di esordio dal
processo "reattivo" che viene a costruirsi sui fenomeni nucleari. Tali
fenomeni sono distinguibili
clinicamente dal vero e proprio percorso della costruzione psicotica che egli
rappresenta come reazione creativa e
vitale del soggetto al disturbo psicotico la cui origine viene rintracciata come
organica.
Un
ultimo paragrafo analizza le caratteristiche della sindrome erotomanica e dei
deliri passionali.
Utili
sono la prefazione di Serge Tisseron, (La
l�gende continue...) che ripercorre le vicende che coinvolgono la Renard
nel progetto della tesi e la postfazione di Philippe Pignarre (L'actualit�
de De Cl�rambault) dai toni tipicamente evocativi che pi� spesso ricorrono
nei saggi sul clinico parigino (lo
sguardo... il colpo d'occhio... i drappi...).
Serge
Tisseron (sous la direction de), Gaetan
Gatian de Cl�rambault psychiatre et photographe, collection Les Emp�cheurs
de penser en rond, D�partement Communication, Paris, 1990.
E'
un bellissimo volume dalle caratteristiche di un catalogo fotografico dove sono
riportate una larga parte delle foto tuttora custodite presso il "Mus�e
de l'homme" di Parigi. Infatti il libro � stato anche usato come
catalogo della mostra che si � tenuta al Centre
Pompidou dal 21 febbraio al 14 maggio 1990. Dalle foto si scopre la estrema
variet� dei soggetti fissati da Cl�rambault: si scoprono figure maschili e
numerose situazioni di donne o figure in gruppo. Le fotografie riportano anche
paesaggi arabi sullo sfondo, mentre solitamente siamo inclini ad aspettarci
luoghi chiusi all'interno dei quali immaginiamo muoversi figure anonime, fermate
in movimenti plastici, in cui l'identit� sessuale e persino l'et� si
presentano inquietantemente dubbie e confuse. Le fotografie lasciano poco spazio
a brevi testi, appunti curati da Serge Tisseron e, per la parte etnografica, da
Mounira Khemir. L'esiguit� del testo risulta molto funzionale alla
sottolineatura delle bellissime fotografie lasciandoci immaginare il piacere di
muoversi fra i corridoi di una mostra che forse solo pochi hanno potuto
cogliere.
|